Tra il 1993 e il 1997, 12083 volontari residenti nella provincia Varese sono stati arruolati nell’ambito del progetto EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition). Inizialmente sono state ricontattate le donne che avevano partecipato al progetto ORDET e, vista la necessità di reclutare anche uomini, l’invito è stato esteso ai loro mariti. Il 70% di queste persone ha accettato di ripartecipare allo studio. Successivamente, il numero dei partecipanti si è esteso grazie a campagne di reclutamento nelle aziende in provincia di Varese. EPIC-Varese costituisce uno dei 5 centri del progetto EPIC-Italia e uno dei 23 centri del progetto EPIC, che conta oltre 520,000 partecipanti in tutta Europa.
Al momento dell’arruolamento i volontari sono stati “misurati” (peso, altezza, circonferenza vita e fianchi, pressione arteriosa), hanno donato un campione di sangue (attualmente conservato in azoto liquido) e hanno fornito dettagliate informazioni sulla dieta e lo stile di vita. I partecipanti di EPIC sono stati e sono tuttora monitorati per quanto riguarda il loro stato di salute, in particolare per quanto riguarda l’insorgenza di tumori, malattie cardiovascolari e diabete.
La disponibilità di informazioni così dettagliate da partecipanti provenienti da diverse zone d’Italia (Torino e Varese nel nord, Firenze nel centro, Napoli e Ragusa nel Sud) e, soprattutto, d’Europa, con abitudini e bagagli culturali così eterogenei, costituisce la grande forza del progetto EPIC.
Questo grandissimo studio europeo ha infatti avuto un ruolo fondamentale nel dimostrare come l’adiposità, sia centrale che addominale, rappresenti un fattore di rischio per diversi tumori (in particolare del colon, del seno nelle donne in menopausa e dell’endometrio) e per la mortalità e come un elevato consumo di carne rossa e insaccati fosse associato ad una maggior insorgenza di tumore del colon-retto e dello stomaco. EPIC-Europa ha inoltre contribuito in modo sostanziale a individuare numerosi fattori protettivi: la dieta mediterranea (per l’insorgenza di tumori in generale); il consumo fibra (in particolare per il tumore del colon e del fegato e per la mortalità); l’attività fisica (per il tumore del seno e del colon-retto).
I risultati salienti di EPIC-Italia hanno invece mostrato come seguire una dieta mediterranea tipicamente italiana riduca il rischio di tumore del colon-retto e di ictus, mentre una dieta con carboidrati a basso indice glicemico non solo è associata a minor rischio di tumore della mammella, ma anche al rischio ridotto di tumore del colon-retto, di ictus e di infarto del miocardio. EPIC-Italia ha inoltre mostrato come il consumo di yogurt sia un fattore protettivo per il tumore del colon-retto e quello di verdura per il tumore al seno.